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Si partecipa a tutti gli interessati che il Dipartimento Agricoltura – Osservatorio Faunistico Regionale ha espresso parere negativo sulla immissione nel territorio regionale di Lepri di provenienza sudamericana alla luce del parere, anch’esso negativo, espresso dal I.S.P.R.A. e sostenuto dalle seguenti motivazioni:

“L’utilizzo di lepri provenienti dall’America meridionale per le attività di ripopolamento, pur non essendo esplicitamente vietato dalla normativa vigente (appartengono alla specie Lepus europaeus introdotta nel continente americano con fondatori provenienti dalla Germania), presenta molteplici aspetti negativi.
In particolare:
• sono individui adattati ad ambienti di pianura molto diversi dall’agroecosistema che caratterizza il versante adriatico abruzzese e di conseguenza potrebbero avere problemi di alimentazione subito dopo le immissioni;
• provenendo dall’emisfero australe il loro ciclo biologico è sfasato rispetto alla stagione in corso in Italia;
• potrebbero essere portatori di batteri o virus non presenti nel nostro paese e costituire, di conseguenza, un pericolo sanitario per i nuclei di lepri (europee ed italiche) presenti in Abruzzo e, più in generale, per le altre specie selvatiche e domestiche;
• il tempo tra il momento della cattura e l’immissione nel territorio è molto lungo (dell’ordine di molte ore se non di giorni) e questo incrementa il loro grado di vulnerabilità alla predazione o ad altre cause di mortalità;
• studi pregressi sul successo dei ripopolamenti hanno dimostrato che le lepri di provenienza sudamericana sono caratterizzati da elevati tassi di mortalità, confrontabili con quelli delle lepri di allevamento ed inferiori a quelli di cattura locale (cfr. “I Lagomorfi in Italia. Linee guida per la conservazione e gestione”. INFS Documenti Tecnici 25:1-128).
In considerazione, di quanto sopra evidenziato, si ritiene opportuno che venga evitata l’immissione nel territorio abruzzese di lepri provenienti dal Sudamerica, in quanto oltre a non fornire risultati soddisfacenti in termini di sopravvivenza, possono costituire un concreto pericolo per la sopravvivenza dei nuclei di lepri presenti nel territorio.”